mercoledì 26 giugno 2013

Vigliacche noi. Per assomigliare a voi.

(L'ho scritto qualche tempo fa. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne... ma ci tenevo fosse anche qui, sul mio blog...)

Ci vorrebbero perfetti.
ci vorrebbero assenti, ci vorrebbero macchine, ci vorrebbero indistruttibili.
mi vorrebbero contenuta. mi vorrebbero capace di reggere tutto.
e invece sono esattamente queste cose che mi vengono rimproverate.
incontenibile. fragile.
ed oggi che dopo tanti mesi che non succedeva piove davvero, io la pioggia l'ho voluta toccare con le mani.
e mi sono detta che stare bene costa meno fatica che stare male.
che essere sereni costa meno paure che avere paura. che avere terrore.
che i sogni della notte sono preziosi come quelli del giorno e che nel chiudere gli occhi per dormire il massimo che ci si deve aspettare è un braccio che ti avvolge per proteggerti.

ci vorrebbero silenziosi. silenziose.
perchè siamo donne.
perchè un peccato degli altri che tu hai subito sulla pelle diventa tutto tuo. tuo intero.
pesante come il piombo.
pesante da chiuderti il cielo e spegnerti il sole.
pesante da strappare le stelle e buttarle tra i rovi.
ogni giorno ti accorgerai di dove sono le stelle e perderai la pelle per tirarle fuori dalle spine.
sanguineranno anche le stelle.
ed è colpa tua.
se soffri.
se hai paura.
è colpa tua se guidi con gli occhi pieni di lacrime.
perchè sei donna. e se chiederai aiuto la gente dirà che di aiuto non hai bisogno.
il decoro è tacere.
perchè in fondo l'hai voluto tu.
allora metterai a tacere in una valigia strabordante di dolore le tue parole.
ti ci siederai sopra nel vano tentativo di tenerla chiusa e guarderai lo scorrere dei giorni da lì.

guardami. vedi quello che vedi.
e non vedi oltre.
tu che parli, tu che ascolti, tu che passi oltre.
tu che pensi guardandomi.
tu che non sai.
tu che credi che io sia quello che vedi.
una faccia piena di risate e braccia troppo piccole per abbracciare tutta la fiducia negli altri.
ma anche io sono stata così crudele con me stessa da spegnere il sole.
anche io ho creduto di dare a chi mi avrebbe protetto.
anche io ho guidato con gli occhi pieni di lacrime.
anche sul mio corpo ci sono stati disegni blu di paura.
quando mi vedi ridere pensa che rido perchè so la differenza tra ridere e piangere.
quando mi vedi abbracciare pensa che abbraccio perchè devo ricordarmi che le mani non fanno solo disegni blu.

e quando ci chiedono perchè non ci ribelliamo, perchè non parliamo, la risposta è solo una.
perchè ci avete rese la peggior cosa che potevamo diventare, la cosa che più ci poteva rendere simili a voi. vigliacche.
e non vigliacche verso voi che il male ce lo fate o verso voi che misurate i centimetri della gonna e la quantità di sorrisi. ci avete reso vigliacche verso noi stesse.
verso la nostra pelle. verso il nostro cuore. verso le mani tese. verso la vita.

forse non saremo mai quello avremmo voluto essere. nè per voi. nè per noi.
ma tra noi e voi quelle che si devono vergognare non siamo noi.
tra me e voi quella che non si deve vergognare sono io.


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