venerdì 31 agosto 2012

da ieri ho un Suegno!


Neanche il tempo di pensarci un pò su.
La prova che mica occorre inventarsele le magagne.
La ri-prova che ogni giorno, se non stiamo attente, finiamo a testa in giù in una gabbia di scimmie. E il problema non è quello che ci potrebbero fare le suddette, ma l'avvilente esitazione nel distinguerci da parte dei soccorritori venuti a tirarci fuori di lì.
Dunque bisogna stare attente. E rassegnate.
La sorpresina del giorno? L'herpes labiale. Non ci facciamo mancare niente.
Non penso certo di essere l'unica vittima di questa turpe barbarie. Ma sono tra le campionesse dei metodi fai-da-te per rimediarvi. Tutti fallimentari. Miseramente fallimentari.
A me l'herpes viene sulla punta del labbro inferiore. Ergo il mio profilo subisce una mutazione. Divento altro. Una moka. Un luccio. Lo yacht Suegno di Piersilvio.
Bisogna trovare metodi per mimetizzare il tutto.
Partendo dal portarmi tutti i capelli ai lati del viso, in una revisitazione (tra le meglio riuscite) di Samara Morgan, che, con un'esperienza di sette giorni in un pozzo ad arrampicarsi, ha qualche giustificazione in più riguardo il suo aspetto.
Ho letto  che si può mettere del dentifricio. Quindi mi sono armata di pasta del capitano e, con cazzuola e frattazzo, ho rivestito el suegno di stucco mentolato. Ma dopo qualche minuto mi sono crepata e sgretolata e caduta a pezzi direttamente nel sugo che sobolliva.
Poi un volpe qualsiasi deve avermi detto "Bicarbonato. Bicarbonato e acido ascorbico. Si-si". Se uno pontifica così dev'essere per forza un metodo infallibile. Ma l'acido ascorbico? Come la mettiamo? Dove vado in cerca? Soprattutto le mie reminiscenze di chimica tardano ad arrivare e sono troppo pigra per informarmi. Ho pensato di sostituire con il succo di limone. ça va sans dire: doloroso come averci appeso dell'nduja a strati.
Alla fine mi sono affidata ai cerottini. Quelli che ti metti il rossetto e non si vedono più. Si. Come no. Non fatelo. Non fatelo nessuno. Che tu metta il rossetto oppure no, quelli ad un certo punto prenderanno vita e come una manta inizieranno a muovere le alette attirando l'attenzione di chiunque ti stia davanti.
Per carità. Meglio portarci sta grancassa appesa davanti.
E se qualcuno ti dice "hai l'herpes?", prima di fargli i complimenti per la domanda intelligente, rispondi no.
Ho un Suegno!

giovedì 30 agosto 2012

Potevano essere i calzini...


...ma vuoi mettere le mutande che varietà?!
Si chiama proprio così. Questo blog, il mio blog.
E se la malizia potrebbe far pensar a tutto quello che invece non c'entra nulla, allora è meglio che io chiarisca questo nome. Il nome che identifica il blog. Il nome che identifica cosa contiene. Il nome che identifica me.
Le mutande sotto al letto sono l'imperfezione.
Sono il neo che nessuno ha il piacere di far scoprire, sono l'imperterrita e imperitura tendenza a sbagliare di ognuno.
Ad essere fragili, ad essere deboli. A commettere errori madornali che possono sconvolgere il proprio piccolo, ma infinito, cosmo. O a commetterne di piccoli, veniali, ogni giorno.
Come un paio di mutande dimenticate sotto al letto in una cameretta tutta trini, merletti e luccichio diffuso.
Perchè nessuno è infallibile.
Nessuno cammina senza inciampare.
Nessuno è esente dall' essere vittima di qualcosa.
Ma nessuno nemmeno è esente dal non riprovarci.
Nè tantomeno dal chiedere il permesso agli altri o dare il potere al giudizio altrui di piegarci.
Io per prima.
Non c'è lo sparo di nessuno starter a farmi partire.
Non c'è nessuna regola. Nessuna linea di partenza nè di arrivo. Nessuna classifica. Nessuna penalità.
Parti come vuoi. Riparti come vuoi. Corri leggero. Respira quando vuoi. Arriva come puoi.
Io ricomincio, come si dice in gergo palesemente tecnico, "indietroculo". Cioè con questo primo post, serio, diverso da tutti quelli che verranno. Ricomincio da qui.
Ricomincio da me.
Ricomincio in questo spazio virtuale con le uniche cose che ho sempre saputo fare, fino a un pò di mesi fa quando la vita mi ha messo davanti una battaglia che non volevo, non meritavo, probabilmente, di combattere, da cui spesso mi sono lasciata vincere.
Le uniche cose che erano veramente la mia identità, il mio marchio di fabbrica, la mia impronta, e di cui io stessa mi sono privata: scrivere e non prendermi sul serio. Ammettere che spesso anche io ho delle mutande sotto il letto.
Questo blog sarà la pista di atterraggio dei miei pensieri strambi e della dissacrante tiritera che li renderò.
Per riderne. Per ridere di me. Per ricordarmi che essere fragile sono.
E, magari, per stringere virtualmente tra le mie mani quelle di qualche altro essere vivente verso il quale i pianeti non si congiungono mai a favore... ma che se sai dove si trovano, puoi sempre indirizzare ciascun dito medio di ciascuna mano verso una direzione ben precisa!!!!
A me. A tutti quelli che ogni tanto si ritrovano... delle mutande sotto il letto!!!